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Come si faccia poi a presumere che una bambina per colpa di una rivista da paparazzi si innamori così tanto di un luogo da alfine arrivarci e con la ferma intenzione di non andarsene più è cosa che non possiamo neanche immaginare e sicuramente si tratta di un errore magari una svista pura e semplice disattenzione. Già perché Carla fra le tante cose che fece e sognò in vita sua non prese mai nemmeno in considerazione il continente americano né nord ma soprattutto sud.

 Eccola dunque ancora ragazza naturalmente a Rio. Capirete,  per rimediare ad un errore del compositore di bozze non basta una semplice correzione ma è necessario andare all'indietro nel tempo magari raccogliere testimonianze e così  ricostruire la realtà dei fatti. Ci troviamo quindi adesso proprio sotto al  porticato che dà sul porto stiamo per entrare dal tabaccaio   perché come al solito l'accendino non funziona sarà la salsedine ma no ecco che togliamo il piede dalla soglia del negozio perché sì è proprio lei che sta arrivando dalla piazza del paese e purtroppo dobbiamo annotare che ha anche una rivista sotto al braccio sinistro con la mano destra sta salutando qualcuno, se lei non avesse dato importanza all'articolo, se fosse ancora a Rio e semplicemente non avesse mai giocato a carte su di un transatlantico diretto a Bahìa: solo che, come temevamo, l'articolo la interessò forse più del dovuto, ma non accelleriamo   i tempi che, anche se si trattasse di un cortometraggio, non siamo arrivati neanche all'intervallo.

Se fossimo in un telefilm statunitense potremmo con sicurezza affermare che quello che la interessò e le fece brillare gli occhi, non di amore per te Gianluca ci dispiace ma sappiamo anche che te ne facesti ben presto una ragione, furono i diamanti o la loro idea naturalmente correlata ad aerei privati nei quali manca solo la piscina, le limousine col televisore sono passate di moda da   un bel pezzo anche se non del tutto a Rio dove molti confondono il jet-set con fantomatiche compagnie di bandiera magari francesi pur avendo paura che il nome tragga in inganno.

Ma i telefilm iuesei da che mondo è mondo è provato che non siano mai neanche esistiti, le loro trame riferimenti fantastici, le loro immagini vaghe allucinazioni da serate di famiglie mononucleari, e così spiegare i gesti di esultanza con i quali Carla accompagnava le illustrazioni dell'articolo appare molto  più complesso di quanto ci eravamo aspettati, e probabilmente sarà anche per la mancanza del sonoro ma poco male, ricorreremo alle indagini sul campo e speriamo almeno che ogni signora da noi intervistata non ci offra un caffè.

 Sembra così, da ripetute osservazioni su quegli anni successivi, che Carla iniziò ad interessarsi di politica poco   tempo dopo la lettura del per noi tristemente noto articolo. Non che prima fosse indifferente alle questioni del mondo, semplicemente da allora iniziò ad affrontarle con più determinatezza rispetto alle discussioni da circoli serali dove il biliardo è pur sempre immanente e si iscrisse ad una scuola per infermiere. Che cosa c'entra direte voi, un attimo che ci  arriviamo e così finalmente definendo una volta per tutte la vita di Carla, quella vera, ed il resto sono solo fantasie da proiezionisti.

  Dunque la professione di infermiera, ma niente di collegabile ad ospedali mediterranei, solo per poter entrare nella Croce  Rossa Internazionale e poi, facendo onore ad una morale per alcuni tutta da discutere, giù giù giù giù verso l'estremo sud del continente africano.

 Il piano naturalmente riuscì e così, come da repertorio, Rio dovette fare a meno di lei: certo, per sempre, Carla non era una  di quelle che solamente andavano.