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Primo piano di una casa nel centro città. Piccola terrazza che da su una via principale con una ringhiera in ferro dipinta di giallo e stracolma d'ogni specie di piante e fiori. Intorno la brezza acida che viene dall'interno e che accarezza svogliata le vicine favelas. Dimenticavamo, elemento essenziale, due gabbie per pappagalli, vuote però da qualche giorno, da quando Gabriela ha deciso di restituir loro la libertà ed i brevi sogni sulle siepi intorno ai boschi umidi del cacao.

Erano le tre del pomeriggio di qualche anno fa e lei era appena tornata dal lavoro. Poco prima si era fermata all'angolo della strada a comperare una rivista, un mensile che si occupava di politica internazionale, e dopo aveva ritirato la posta dalla portinaia. Sul tavolo di cucina c'erano così adesso una rivista ed una lettera per lui, elementi senz'altro apparentemente innocui.

Come suo solito, appena entrata in casa si spogliò quasi completamente restando in mutandine. Notiamo così di sfuggita un altro elemento che serve a far perdurare l'amore. Si mise a sedere sfogliando la rivista, notò un articolo sulla situazione in Sud Africa accompagnato da un servizio fotografico sull'irruzione di reparti speciali dell'esercito in un quartiere abitato da neri, in una delle foto le sembrò addirittura di riconoscere il suo dolce Nicola con un'uniforme schizzata di sangue, è bizzarro come i volti di sconosciuti si possano così assomigliare. Poi aprì la lettera. D'accordo, era indirizzata a lui, ma nelle forme perfette d'amore il sospetto che l'altro ti possa nascondere qualcosa non esiste neppure. Era una lettera con una busta strana, l'indirizzo enormemente vago e doveva aver passato una decina di uffici postali prima di arrivare. Gliel'aveva scritta Andrea.

Quando verso sera lui ritornò, lei fece finta di niente o, meglio, disse che aveva aperta la lettera per sbadataggine, credeva fosse indirizzata a lei, ma non l'aveva neanche letta. Chi gli scriveva ? Lui disse semplicemente un vecchio amico. Gli occhi di Gabriela assunsero allora un'espressione strana.

La sera uscirono, era sabato, e dopo una passeggiata si misero a sedere in un caffè del centro.

" Lo sai amore adorabile che nella rivista che ho comprata oggi c'era la foto di una carogna di soldato sudafricano che ti assomigliava tanto? Sembravi proprio tu anima mia. Chissà, se non mi avessi incontrata magari saresti potuto diventare un bruto ".

" Lo sai che non è possibile Gabriela, ne abbiamo discusso tante volte, anche se è vero e plausibile che un incrocio d'esistenza possa far variare la vita di un uomo, è difficile credere che la possa sconvolgere così tanto da fargli cambiare addirittura morale ".

" Anche tu però non eri uno stinco di santo prima di incontrarmi. In verità possiamo anche dire che l'avevi fatta grossa ".

" Lo so cara, ma fu soltanto un deprecabile incidente, una svista passeggera dell'esistenza, io quella pistola non la comprai con il desiderio di uccidere ".

Arrivò il cameriere e portò loro da bere, lei continuava a guardarlo e Nicola in verità non capiva quel suo sentimento serale così inquisitore. Chissà, pensò, forse Gabriela stasera ha un po' la luna storta, ma anche così è talmente bella.

" Va bene, cambiamo discorso, chi è quel vecchio amico che oggi ti ha scritto? Non me ne avevi mai parlato ".

Nicola iniziò a provare un certo senso di imbarazzo. Gabriela solitamente non era davvero così indagatrice. Ma tant'è, decise di stare al gioco, anche se volle condurlo a modo proprio.

" E' un ragazzo nato nella mia stessa isola. Sono rimasto stupito anch'io che mi abbia scritto. E' un'infinità di tempo che non avevo sue notizie. Un giorno ci volevamo bene ".

" Quant'è che non lo sentivi? "

" Da quando sono arrivato qui, il conto certo lo puoi fare benissimo anche tu ".

" Dovevate essere davvero molto amici ".

" Sì Gabriela, lo eravamo. Molto. Fu una delle persone che mi dispiacque di più abbandonare il giorno che me ne andai ".

" Ma adesso basta parlare di cose tristi amore, che ne diresti di darmi un bacio e magari provare a toccarmi le cosce da sotto il tavolo? "

Nicola la baciò, ma ugualmente restò interdetto. Non era da lei lasciare cadere un discorso così all'improvviso, specialmente dopo tutta quell'attenzione che aveva dimostrato per l'argomento. Chissà che cosa mai aveva in mente quel diavoletto.

Gli amori, per tenaci che siano, a volte possono avere dei problemi e il maggiore, o il più frequente, di questi si chiama infedeltà. L'infedeltà è un concetto indicibilmente volatile, evanescente come i bicchieri di rhum sulle zattere dell'estate all'isola di Ponza. Si può essere infedeli con il pensiero, questo dice la chiesa cattolica e con tutta probabilità anche qualsiasi altra. Lo si può essere materialmente, ed è il caso più evidente anche se non sempre del tutto facile da decifrare. Infedeli si può essere stati, si può esserlo o si potrà esserlo, ed anche ogni altra forma verbale appare plausibile in quanto non appaiono delineati limiti precisi ala gelosia di un uomo o di una donna. Eppure, nel caso di Gabriela, tutta questa architettura non poteva funzionare. Lei non si sognava nemmeno di essere gelosa di Nicola né per il suo presente né per il suo passato, figuriamoci poi se avrebbe mai immaginato di poterlo essere in futuro. Eppure quell'uomo, quella presenza improvvisa e mai annunciata, ad essere sinceri la metteva un po' in imbarazzo. Ci avrebbe pensato, sì, l'avrebbe fatto, e certamente avrebbe trovato una spiegazione plausibile che non avrebbe rischiato di incrinare il suo amore. Del resto la vita e gli uomini sono strani, l'aveva sempre saputo. Senz'altro le apparivano infinite le variabili necessarie per analizzare sia pure il passato di un amore. Solo che, non c'era proprio niente da fare, lei doveva immediatamente sapere, conoscere la verità, ad ogni costo, anche se già sapeva che non gli sarebbe del tutto piaciuta.

Terminato il cocktail che ciascuno di loro aveva ordinato si alzarono decidendo che sarebbero andati al luna park, come quando eravamo bambini ed ancora non ti conoscevo piccola, come allora, a comprar zucchero filato ed a salire sulle macchinine a cozzi di un'adolescenza che senz'altro sarebbe stata molto più bella se t'avessi incontrato allora.

 

   

Lui era così in piedi stringendo un grosso orsacchiotto di peluche vinto al baracchino del tiro a segno mentre Gabriela era salita su una giostra che stava partendo. Al terzo giro, mentre gli passava davanti lei gli gridò:

" Lo amavi, amore mio? "

Al giro successivo lui fece cadere l'orsacchiotto, unì le mani davanti alla bocca per farsi sentire e le disse:

" Sì, Gabriela ".

Quando lei scese lo abbracciò, iniziarono a parlar d'altro e non tornarono mai più su quell'argomento.

Come al solito, si dirà, la vita aveva bisogno di proseguire. Ma la verità profonda, difficile da mandar giù, scomoda per questi posti di scogli umidi, era piuttosto che non esisteva proprio niente al mondo in grado di farli smettere di amarsi.

 

  

E così, restarono davvero insieme. Ancora una volta e poi per sempre passò il tempo in quel luogo che fu d'emergenza per entrambi e dove un uomo e una donna avevano trovato l'amore.

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Per quel che ci interessa, Nicola non tornò mai più qui. E certo maresciallo lo sappiamo, in fin dei conti come avrebbe potuto. Smise persino di inviarci quei noiosi videotape che ritraevano, in tutte le salse, con ogni abito, in ogni luogo, solo ed esclusivamente Gabriela. Ma del resto va bene così, che l'amore, la sua realizzazione pratica e perfetta, se ne resti nascosto il più possibile, per non far illudere nessuno, per non far credere che una storia così bella possa magari accadere anche qui, nelle nostre notti cigolanti d'insonnia acre, fra l'incredibile tristezza dei nostri inverni infiniti e gli orizzonti dei cocomeri che crescono sulla costa, rossi, succosi ed appiccicosi come lo saranno i nuovi baci e le cosce di qualsiasi prossima stagione che arriverà, ed anche se non avrà mai un seguito non importa, non importa davvero, l'amore è per sua natura imperfetto e le ragazze che fumano Camel si fanno ogni giorno più rare, ma gli anni per attenderle di nuovo, no, quelli no, non mancheranno mai.